15 Luglio – ACCEGLIO
ore 15:30 – Acceglio
BUBBLE STREET CIRCUS di e con Yuri Longhi
Frutto di grande passione e continuo sperimentare su strada, il “Bubble Street Cirkus” è il risultato di una ricerca senza fine che gli garantisce ad ogni replica la freschezza di uno spettacolo nuovo insieme alla sicurezza di una maestria maturata in anni di esperienza.
Il gioco di complicità con gli spettatori e il virtuosismo tecnico nell’equilibrismo e nella giocoleria formano gli ingredienti principali di uno show effervescente e dinamico, capace di coinvolgere, stupire e divertire qualsiasi tipo di pubblico.
Uno spettacolo PluriPremiato in Italia e all’Estero!
Ore 21 – Acceglio
FINCHE’ LASSU’ C’E’ IL SOL, un film di Elisa Bucchi e Nicola Bogo
Un luogo magico, che sembra uscito direttamente da una fiaba, siamo in un paese vicino a Treviso (Italia). Tutto inizia nel 1969 quando Bruno costruisce un’altalena dietro alla sua locanda, tra gli alberi. Oggi, quel luogo nato per caso è un luna park gratuito a elettricità zero, unico nel suo genere, dove tutte le giostre sono azionabili solo grazie alla forza motrice dei passeggeri, costruito interamente da lui utilizzando materiali reperiti qua e là. Una storia d’amore per Marisa, per la vita, per la natura. Un ritratto intimo e poetico della vita di Bruno e di un luogo a metà tra il sogno e la realtà.
Elisa Bucchi e Nicola Bogo lavorano come videomaker freelance dal 2009. Nel 2013 fondano ProduzioniYPico, un team di produzione video indipendente che realizza documentari, curandone ogni aspetto produttivo e di sviluppo [dallo script, alla post-produzione, alle musiche]. Lavorano anche con ONG e associazioni di cooperazione allo sviluppo. Hanno realizzato documentari in Italia, Mozambico, Perù, Brasile, Etiopia, Kenya, Spagna, Tunisia, Bosnia, Russia. I film trattano prevalentemente tematiche sociali legate ai diritti umani e al rapporto tra culture, raccontano storie in cui i protagonisti restano persone, senza trasformarsi in personaggi.
17 Luglio – TORINO
Ore 21 – Torino, Museo Nazionale della Montagna
Presentazione del libro di Roberto Mantovani:
MONVISO, L’ICONA DELLA MONTAGNA PIEMONTESE
L’autore ha inserito il “Re di pietra” nell’affascinante storia delle Alpi. A partire dal Neolitico fino ai giorni nostri. Passando attraverso la cultura “orofoba” dell’antichità classica, i secoli del Medioevo, l’“invenzione” settecentesca della montagna, l’inizio e lo sviluppo dell’avventura alpinistica. Fin oal 1861, quando la gigantesca piramide rocciosa fu scalata per la prima volta dall’inglese William Mathews. E di nuovo nel 1863, allorché fu finalmente portata a termine la prima ascensione interamente italiana, capeggiata da Quintino Sella. Ma il Monviso non è solo alpinismo. È molto di più. Un mondo a sé dove, attraversando gli ambienti e i paesaggi più diversi si possono incontrare gran parte degli esseri viventi che abitano le alte quote. Un mondo che si può conoscere davvero solo spostandosi con il passo lento dell’escursionista.
Nato nel 1954 a Torre Pellice, dove risiede attualmente, Mantovani è giornalista professionista e storico dell’alpinismo europeo ed extraeuropeo. Ha cominciato ad occuparsi di montagna da giovanissimo, prima come escursionista, alpinista e sciatore e successivamente (senza abbandonare mai l’attività sul terreno) come studioso. Ha diretto per molti anni la Rivista della Montagna, un periodico presente sul mercato sin dal 1970, e infine, prima di chiudere la collaborazione con l’editrice Vivalda, ha preso le redini dei numeri speciali di Alp. Ha lavorato per cinque anni al Museo nazionale della montagna. Oltre ad aver maturato una lunga esperienza nel settore editoriale, ha pubblicato una ventina di libri per vari editori (Mondadori, De Agostini, White Star, Fabbri, Cda, Priuli & Verlucca, Eventi & Progetti). Negli Anni ’80 e ’90, ha curato l’intera sezione alpinistica di tre successive edizioni della grande enciclopedia La Montagna della De Agostini. Si è occupato inoltre di multivision, cinema, allestimenti mostre, spettacoli teatrali, talk show, festival cinematografici legati alla montagna. Da quattro anni è collaboratore fisso della trasmissione TGR Montagne di Rai2.
Ore 22 – Torino, Museo Nazionale della Montagna
MONVISO MON AMOUR, un film di Fabio Gianotti e Enzo Cardonatti
Era il 22 luglio 1975 quando, il maestro di sci di Limone Piemonte Nino Viale, affrontò, per la prima volta in assoluto, la parete nord del Monviso. Scese il vertiginoso canale Coolidge per scommessa, senza avere nessuna esperienza alpinistica, con sci da pista ai piedi, accompagnato dal suo grande amico e alpinista Claudio Bodrone, che filmò l’impresa con un vecchio super8. Quarant’anni dopo, cinque giovani ragazzi decidono di ripetere la discesa della nord del Monviso. La salita è avvolta dalla nebbia, la discesa si svolge su di un canale con neve dura e difficile da sciare. Un elicottero sorvola, effettuando delle riprese aeree, la montagna. A bordo Stefano De Benedetti, mito dello sci estremo, il primo a discendere la leggendaria parete ovest del Re di Pietra.
Alla fine della discesa, i ragazzi possono finalmente incontrare i loro miti, Viale e De Benedetti. La storia e l’attualità dello sci ripido si incrociano, tre generazioni di sciatori dialogano e si confrontano attraverso le loro discese estreme sui pendii del Monviso.
Il film prodotto da Kosmoki, ha partecipato e parteciperà a numerosi festival nazionali ed internazionali, tra cui XIX Festival Cinemambiente di Torino, Sestriere Film Festival, Milano Mountain Film Festival, Kendall Film Festival, Cuneo Montagna Festival, 34th IMFF Teplice nad Metují, Eho Film Festival Skopje, XX Cervino Cinemountain ed è inoltre stato distribuito nei cinema italiani.
21/22 Luglio – OSTANA
21 Luglio, Ore 21,15 – Ostana, Piazza del Comune
MONVISO MON AMOUR, un film di Fabio Gianotti e Enzo Cardonatti
Era il 22 luglio 1975 quando, il maestro di sci di Limone Piemonte Nino Viale, affrontò, per la prima volta in assoluto, la parete nord del Monviso. Scese il vertiginoso canale Coolidge per scommessa, senza avere nessuna esperienza alpinistica, con sci da pista ai piedi, accompagnato dal suo grande amico e alpinista Claudio Bodrone, che filmò l’impresa con un vecchio super8. Quarant’anni dopo, cinque giovani ragazzi decidono di ripetere la discesa della nord del Monviso. La salita è avvolta dalla nebbia, la discesa si svolge su di un canale con neve dura e difficile da sciare. Un elicottero sorvola, effettuando delle riprese aeree, la montagna. A bordo Stefano De Benedetti, mito dello sci estremo, il primo a discendere la leggendaria parete ovest del Re di Pietra.
Alla fine della discesa, i ragazzi possono finalmente incontrare i loro miti, Viale e De Benedetti. La storia e l’attualità dello sci ripido si incrociano, tre generazioni di sciatori dialogano e si confrontano attraverso le loro discese estreme sui pendii del Monviso.
Il film prodotto da Kosmoki, ha partecipato e parteciperà a numerosi festival nazionali ed internazionali, tra cui XIX Festival Cinemambiente di Torino, Sestriere Film Festival, Milano Mountain Film Festival, Kendall Film Festival, Cuneo Montagna Festival, 34th IMFF Teplice nad Metují, Eho Film Festival Skopje, XX Cervino Cinemountain ed è inoltre stato distribuito nei cinema italiani.
22 Luglio, Ore 17.30 – Ostana, Ala Comunale
Presentazione del libro di Roberto Mantovani:
MONVISO, L’ICONA DELLA MONTAGNA PIEMONTESE
Ad Ostana la vista del Monviso è una cartolina da portarsi appresso, dopo ogni visita. Ecco perchè Roberto Mantovani, giornalista, amante della montagna, qui è stato invitato a raccontare la sua ultima fatica letteraria. La montagna simbolo del Piemonte come non è mai stata raccontata. Un volume prestigioso che ripercorre l’affascinante storia delle Alpi dal neolitico, dove dal Monviso si estraevano le pietre verdi di cui si è trovata traccia nelle più disparate parti del mondo, dal primo traforo delle Alpi, alle mitiche salite di Matthews fino alle recenti scoperte destinate a cambiare la storia dell’alpinismo. Da Matthews a Quintino Sella fino ai giorni nostri, i protagonisti delle salite e anche i campioni dello sci ripido autori di discese spettacolari. Un racconto che ha il suo fulcro nella cuspide di una bellissima montagna di 3841 metri, sospesa sul crinale delle Cozie, tra i severi massicci delle Alpi nord occidentali e le valli che, più a sud, sono stati testimoni di un’infinità di fatti, eventi e realtà differenti che, collegati tra loro, sono in grado di dar vita a una narrazione affascinante. Una storia che si può apprendere solo spostandosi con il passo lento dell’escursionista, e magari pernottando nei rifugi alpini disseminati nel territorio di quello che è da poco diventato un importante Parco regionale naturale, collocato all’interno delle Riserve della Biosfera dell’Unesco.
4 Agosto – MELLE
Ore 19:00 – Melle
LE GASTRONAUTICHE DI MONTAGNA, laboratorio di cucina partecipata di e con Dario Benedetto
Gastronautiche è un progetto di teatro culinario pensato per unire l’improvvisazione teatrale alla gioiosità gastronomica, attraverso una riflessione guidata sul proprio gusto personale e su ricordi e sensazioni che cibi e ricette rievocano. In questo caso cibi e ricette rigorosamente montani.
Dario Benedetto è autore, attore e formatore teatrale, fondatore della Compagnia Torcigatti è l’ideatore di tutti gli spettacoli prodotti dalla Compagnia (Non c’è musica in Finlandia, Troppa polvere su Marte, Uomo parzialmente scremato, A mille miglia da Vaniglia, American Proust, Piglia un uovo che ti sbatto, Edoardo mani di forcipe). Laureato in psicologia, si è formato teatralmente alla scuola di teatro Maigret&Magritte di Emilio Locurcio e attraverso laboratori specifici condotti tra gli altri da Peader Kirk, Michele Di Mauro, Paolo Rossi e la Baby Gang. Per Compagine Edizioni ha pubblicato il libro Piglia un uovo che ti sbatto.
Ore 21:30 – Melle
FUNNE, LE RAGAZZE CHE SOGNAVANO IL MARE, un film di Katia Bernardi
Una storia che ha conquistato le prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo, nata in una mattina d’estate, verso la fine di luglio, tra le montagne selvagge.
«Il mare l’hanno sognato abbastanza da far muovere la montagna.» – la Repubblica
C’era una volta una piccola valle sperduta tra i monti. Una valle di quelle selvagge, con alte montagne e pareti di ghiaccio, dighe imponenti e laghi profondi di acqua cristallina. Ed è proprio qui a Daone, in Trentino, che comincia la nostra storia. La storia delle Funne, del loro viaggio e del loro sogno. Funne in dialetto significa donne, e le nostre Funne, ricche di sogni e di voglia di avventura, sono le irriducibili ottantenni del circolo pensionati Rododendro. Per festeggiare il ventennale del loro circolo decidono di fare una gita molto speciale: andare per la prima volta al mare tutte insieme, perché molte di loro il mare non lo hanno mai visto. Bellissima idea, bellissimo sogno. Ma certi sogni per diventare reali devono fare i conti con la cassa, e la cassa del Rododendro purtroppo piange. Sotto gli auspici della Madonna della Neve, e nutrite dall’immancabile fetta di polenta, le idee si moltiplicano: «E se vendessimo delle torte alla sagra del paese?»; «E se facessimo un calendario da vendere come i pompieri?»; «E se facessimo un “croadfanding” o quella roba lì che non so bene cos’è ma che è dentro l’Internèt?». La loro poetica avventura fatta di successi, insuccessi, inaspettata notorietà, gelosie, lacrime e tante risate è raccontata da Katia Bernardi, che su questa storia ha girato un film documentario. Una storia che ha conquistato le prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo, nata in una mattina d’estate, verso la fine di luglio, tra le montagne selvagge. Una favola vera, capace di farci ricordare che i sogni non hanno età e che non è mai, mai, mai troppo tardi.
Katia Bernardi nasce non troppo tempo fa a Trento, e subito si innamora delle montagne e della primavera ventilata. Dopo aver studiato Cinema a Bologna, diventa regista per passione e scrittrice per gioco, o forse viceversa. Al suo esordio nel mondo delle favole scritte e raccontate con la luce, confessa di avere un grosso problema con la realtà.
Confonde spesso i piani tra il reale e la fantasia, ma dice di poter risolvere la querelle indossando una protezione magica: un berretto giallo che ha il potere di realizzare piccoli sogni, di quelli che non sai di avere ma che hai sotto gli occhi.
Ha una bimba bionda che non vuole fare la principessa, un cagnetto bianco col vizio dell’arrampicata, e un paio di borse che porta sempre con sé, cariche di quaderni e cose da sgranocchiare.
14 Agosto – PRADLEVES
Ore 21:30 Pradleves
DESSINE MOI UN CHAMOIS
UN FILM DI Anne e Erik Lapied
Francia | 2016 | 67’
Colin ha 9 anni. Quando raggiunge i suoi nonni, registi naturalisti in un villaggio a 1.650 m nel Parco Nazionale Gran Paradiso, c’è un’altra scuola ad attenderlo. Prima che l’aquila reale non sia più quel minuscolo puntino nel cielo e il camoscio quel lampo che fugge al suo avvicinarsi, il percorso di apprendimento sarà pieno di pazienza e fatica. Colin impara ad essere discreto, riconoscere le tracce, camminare con i ramponi, accamparsi in quota. Un animale manca all’appello, per vederlo Colin mette alla prova il nonno. Riusciranno a trovarlo?