Stefano Martini è nato a Ponte Bernardo, nel comune di Pietroporzio in alta Valle Stura. Ha studiato a Cuneo e Torino ed ha fatto ritorno in Valle per lavorare presso la Comunità Montana. Tra i tanti progetti realizzati, il recupero della pecora Sambucana è forse stato il più famoso: recupero della razza tipica allevata in Valle Stura, arrivata quasi a rischio estinzione.
«Il progetto di recupero della pecora sambucana per me è stato un progetto importante. Oggi bisognerebbe dargli un futuro, legarlo all’economia del territorio valorizzando l’aspetto naturalistico-ambientale della Valle. Dove c’è un pascolo di ovini i terreni sono utilizzati, si salvaguarda il paesaggio e si mantiene l’usanza della transumanza, capace di mantenere rapporti tra l’alta e la bassa valle.
Viviamo un periodo difficile per l’alta valle, con Argentera che chiude gli impianti di sci e il progetto di riapertura delle terme che va a rilento. Eppure in questi ultimi anni c’è stata maggior attenzione da parte della popolazione locale e degli enti pubblici ai bisogni espressi dalle terre alte. La mia borgata ad esempio ha avuto la fortuna di beneficiare dei finanziamenti del Psr per la ristrutturazione, uno strumento apprezzato e che quasi tutti i residenti hanno fatto proprio.
Ho dedicato la mia vita alla valle, e posso dire che in passato il territorio ha saputo essere più coeso. Oggi non avere più la comunità montana influisce negativamente, perché un tempo i progetti si facevano insieme, mentre oggi ogni unione vuole portare avanti la sua iniziativa. Sarebbe il caso che tutti gli amministratori si rincontrassero per discutere il futuro della valle, individuando le iniziative comuni capaci di far ripartire il territorio».