IN CONCORSO:
CHEYENNE, TRENT’ANNI
Nata in Baviera, Cheyenne ha frequentato una scuola per pastori e ha lavorato come transumante nella Foresta Nera e in Svizzera. Dal 2001 vive in Val di Rabbi dove pascola il suo gregge “per la cura ed il mantenimento del paesaggio”, grazie ad una convenzione con il Comune. La costruzione dei recinti, la cura delle malattie delle pecore, le transumanze nella valle, il pascolo in solitudine e l’incontro con gruppi di turisti scandiscono l’estate di Cheyenne. La natura e la libertà. Il lavoro e le scelte. Gli sguardi e i silenzi, nelle immagini e nei racconti di una giovane pastora.
Regia: Michele Trentini
Anno di produzione: 2009
Durata: 58′
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Trotzdem
Formato di ripresa: HD
IL POPOLO CHE MANCA
La fame, l’emigrazione, l’abbandono delle montagne e l’avvento di un nuovo mondo: un grande affresco di storie, un intenso documento che prende avvio dalle originali testimonianze di contadini e montanari delle valli cuneesi raccolte da Nuto Revelli (“Il Mondo dei vinti” e “L’anello forte”) per poi intrecciarsi a quelle dei loro discendenti, uomini e donne contemporanei ancora cittadini di quelle terre trasformate.
Voci di ieri e di oggi che si mescolano alle immagini del paesaggio cuneese: un territorio fatto di resti, cicatrici, cimeli che visualizzano le distanze e le correlazioni tra la civiltà contadina e il presente post-industriale. Così il film mostra un susseguirsi di tracce: vestigia delle borgate montane e stratificazioni del paesaggio rurale che si intrecciano a fabbriche abbandonate, ruderi dell’abusivismo edilizio, capannoni commerciali nati già relitti.
Una ripresa e attualizzazione dei grandi temi revelliani che attraversano tutto il ‘900 e arrivano ai giorni nostri segnati dalla difficoltà politica e sociale di ordinare e guidare trasformazioni epocali.
Regia: Andrea Fenoglio, Diego Mometti
Anno di produzione: 2010
Durata: 75′
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Fondazione Nuto Revelli Onlus, Pulsemedia
Per amore della libertà,per scelta politica,per tradizione famigliare. Molti e diversi i modi ed i motivi, ma unico lo scopo, unica la lotta. Storie di donne “resistenti” che senza cedere alla retorica dell’autocommiserazione o dell’autocompiacimento, raccontano semplicemente se stesse e uno spaccato centrale della storia delle loro vite.
Regia: Remo Schellino
Anno di produzione: 2005
Durata: 41′
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Polistudio
Un cacciatore, un veterinario, un animale unico. in un mondo sull’orlo dell’estinzione.
Nella primavera del 2006, nel vallone di les laures in valle d’aosta, è stato avvistato un animale unico al mondo, lo stambecco bianco. siamo in un territorio libero, al di fuori di parchi nazionali o riserve naturali: lo stambecco non è protetto dall’attività di controllo dei guardaparco e solo poche persone possono seguire i suoi spostamenti sopra le rocce e lontano dai sentieri, in un ambiente inospitale e selvaggio.
Regia: Andrea Deaglio
Anno di produzione: 2011
Durata: 52′
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Flux Kit, Mu Produzioni Audiovisive, Logout
Formato di ripresa: DVC Pro HD
Camera: Panasonic HPX-171
Siamo a Baracco, piccola frazione di Roccaforte Mondovì, sulle Alpi Occidentali del sud del Piemonte. È qui, dove si parla ancora il kyè, una variante linguistica del provenzale alpino, che un gruppo di amici decide di rivivere l’epopea dei vecchi buscatiè, i boscaioli. Vestiti come un tempo, e utilizzando soltanto gli attrezzi di allora, grazie all’aiuto e all’esperienza di Barba Ninu, l’ultimo dei grandi buscatiè di quei monti, partono per il bosco, nei colori dell’autunno. L’abbattimento dei faggi e dei castagni, l’allestimento della piazzola di lancio (in alto) e del battente (in basso), il trasporto e la tensione della pesante fune d’acciaio con il tornio di legno costruito sul posto: tutto è eseguito come una volta, senza l’aiuto di mezzi meccanici. Viene l’inverno e porta con sé tanta neve. È tempo di tornare lassù, in una giornata di sole. Al grido “A la vita!”, il legname viene lanciato e sfreccia veloce, sibilando, sulla fune per poi schiantarsi a valle. Saranno le slitte a portare la legna giù, fino al paese, scendendo i ripidi costoni della Valle Ellero.
Regia: Sandro Gastinelli, Marzia Pellegrino
Anno di produzione: 2010
Durata: 95′
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Studiouno Produzioni Televisive
Formato di ripresa: HD
Un’intensa odissea visiva che ha richiesto piè di tre anni di lavoro. Dagli scontri del G8 di Genova nel 2001, fino alla bambole gonfiabili vendute a 7000 dollari negli USA, Surplus esplora e definisce la natura distruttiva della cultura del consumo. Contro le consuete argomentazioni di cinici capi di stato, di capitani dèindustria, interessati unicamente al profitto, e di Microsoft’s fanatics, il film presenta le idee del controverso guru anti-globalizzazione John Zerzan sui danni della proprietà privata. Un montaggio intenso e la fotografia mozzafiato trasformano lèidea che il 20% del mondo (quello industrializzato) utilizzi da solo l’80% delle risorse complessive, da puro dato statistico in una fortissima esperienza emozionale.
Regia: Erik Gandini
Anno di produzione: 2003
Durata: 55′
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Svezia
Produzione: Atmo AB
La parrocchia di Don Filippo Lanci non è una parrocchia come tutte le altre. Salendo per la strette e suggestive strade che tagliano le pendici della più alta montagna dell’Appennino, il Gran Sasso D’Italia, in Abruzzo, si può arrivare a Pietracamela, Cerqueto e Intermesoli,. Passata la villeggiatura estiva, pochi anziani e qualche famiglia abitano infatti le case di pietra e d’inverno con la neve alta è facile rimanere isolati. Così le secolari chiese si fanno sempre più vuote, deserti i vicoli e le strade, muti i pascoli e le vallate. Dai ghiaioni e i pendii, lungo le gole e le forre boscose si alza fino alle vette e alle cime incontrastato il vento, mentre i rintocchi dei campanili scandiscono nel silenzio la vita di ogni giorno come le stagioni gli anni. In questa condizione di frontiera, dove tuttavia resiste ancora una umanità semplice e ricca di tradizioni, il giovane e inquieto sacerdote troverà, attraverso le proprie contraddizioni, la via per meglio comprendere se stesso e il proprio rapporto con Dio.
Regia: Stefano Saverioni
Anno di produzione: 2009
Durata: 58′
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Monotroupe; in collaborazione con Cineforum Teramo, Cinik Records, Laura Aprati Comunicazione
Formato di ripresa: DV Cam
Nel novembre del 2008 circa 300 rifugiati somali e sudanesi occupano una vecchia clinica abbandonata in uno storico quartiere operaio di Torino. La clinica è per loro l’unico rifugio, nonostante l’allacciamento all’energia elettrica sia precario e pericoloso e l’acqua corrente ci sia solo in quelle che erano le vecchie cucine della clinica, una per piano, una per circa 80 persone. Ma i rifugiati sono ben intenzionati a costruirsi qui un’alternativa, impegnandosi in corsi di avviamento al lavoro e nello studio della lingua italiana. Ed è proprio la loro determinazione ad animare gli squallidi e gelidi interni della clinica.
Regia: Rossella Schillaci
Anno di produzione: 2011
Durata: 75′
Tipologia: documentario
Paese: Italia/Portogallo
Produzione: Azul Produzioni; in collaborazione con Associazione Culturale Clac,Zenit Arti Audiovisive
Formato di ripresa: HD Cam
RETROSPETTIVE SULLA RESISTENZA:
Didascalia finale: «Non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere». (Giacomo Ulivi).
Int.: Enzo e Riccardo Cavaglion, Dino Giacosa, Ugo Rapisarda, Nuto Revelli, Leo Scamuzzi e altri.Il film
Il film si apre nello studio dell´avvocato Duccio Galimberti a Cuneo dove Corrado Stajano introduce la ricostruzione di alcuni episodi degli inizi della Resistenza a Cuneo e dintorni. Queste ricostruzioni si accompagnano a interviste ad alcuni protagonisti dei fatti di allora. Dallo studio di Galimberti dove si organizzò il primo nucleo politico di partigiani, si passa a madonna del Colleto, sopra Valdieri, dove questi uomini si riunirono il 12 settembre. Si rievoca poi il dramma di Boves incendiato dai tedeschi per rappresaglia dopo aver trucidato 23 persone tra cui il parroco e il commissario prefettizio, bruciati vivi. ma il movimento partigiano non viene soffocato. Gli uomini di Madonna del Colletto si spostano a Paralup e poi in altre valli; altre bande sorgono, si rafforzano ovunque, si moltiplicano i colpi di mano e i sabotaggi come la distruzione del viadotto ferroviario di Vernante. Gli episodi ricostruiti e messi in scena si alternano alle testimonianze e alla lettura di brani di diari e memorie.
Michele ha combattuto in Etiopia, Spagna, Albania, Grecia. Dopo l´8 settembre ritorna a casa: è sempre stato fascista, ha creduto nelle cause per cui ha lottato, ma ora è stanco. La guerra tuttavia non è finita, anzi si è inasprita. I suoi camerati lo vogliono ancora con loro, ma questa Repubblica Sociale, un tempo vagheggiata, che ora giunge imposta dalle armi delle SS non lo convince. Michele rifiuta di tornare con i fascisti, ma la situazione non permette di restare neutrali. È giunto il momento delle scelte. Michele prende contatto con i partigiani, riesce a superarne la diffidenza. Alla fine ne abbraccia gli ideali e si unisce a loro sulle montagne.