MIGLIOR FILM
The frozen road – Ben Page
Il film parte da un presupposto: ogni uomo che sia uomo può viaggiare da solo. Certezza che mano a mano che il film si dipana, viene sgretolata dalla durezza della situazione in cui il protagonista si è cacciato, costretto a prendere decisioni vitali completamente da solo. Il senso di solitudine è raccontato magistralmente dal regista/protagonista che incredibilmente in una tale situazione è riuscito comunque a realizzare immagini e inquadrature bellissime e completamente da solo. Un film che non racconta una semplice storia, ma svela ilimiti dell’uomo di fronte alla grandezza e durezza della natura.
MIGLIOR FILM DIALPINISMO
No man’s land/Expedition Anctactica – Matthias Mayr
Il futuro dell’alpinismo è qui, in questo film. Un alpinismo d’avventura che ricerca l’estremo con coscienza, e che sa michiare più discipline contemporaneamente. Il regista e il suo compagno d’avventura sono grandi filmaker, ma soprattutto visionari dell’alpinismo.
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA OPEN CINEMA (giuria Piero Gallo, Sergio Galasso)
Appennino – Emiliano Dante
All’uomo di montagna è consentita una sola possibilità: deve essere resistente sempre, deve adattarsi sempre. Appennino parla della resistenza dell’uomo contro la natura, del lento cammino attraverso la disperazione del post-terremoto, infine della ricerca di un senso. Un grande diario cinematografico della resistenza