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LA VALLE DOVE NON C’È NIENTE

Loris Degioanni , classe 1975, da Vinadio si è trasferito nella Silicon Valley, in California: lì ha messo su famiglia, ha tre figli e ha avviato due startup, diventate un punto di riferimento mondiale nel campo informatico dei Containers – l’evoluzione del cloud computing che da pochi anni si è sviluppato in tutto il mondo.

“Vivo in California ormai da 15 anni, ho la doppia cittadinanza statunitense e italiana e torno quasi ogni estate in Valle Stura. Mi sento come un albero con le radici che pescano in due luoghi diversi: due realtà agli antipodi.

Quando agli amici americani racconto che vado al bar di Vinadio e trovo i miei amici italiani sempre lì, come quando sono partito, loro rimangono sbalorditi: per uno statunitense è impensabile, perché qui si va e si viene, si rimane in contatto malapena via Facebook.

In California si vive molto bene, c’è una situazione estremamente dinamica, mentre in l’Italia ho vissuto sempre in perenne recessione. L’altra faccia della medaglia però è che qui la vita è costosissima, si fatica ad avere legami di lunga durata e quelli che rimangono sono tutti giovani, intelligentissimi e di successo, e dopo un po’ questa situazione risulta pesante. Manca la saggezza degli anziani della Valle Stura, la lentezza della vita sulle Alpi.

Vengo in Italia una volta l’anno e vedo che le famiglie, dal punto di vista economico, fanno sempre più fatica: di conseguenza molti dei miei amici se ne vanno, scendono a valle. D’altra parte è successo anche a me: sarebbe stato impossibile vivere a Vinadio con un percorso e una carriera come quella che ho scelto.

Le valli di montagna come le nostre, che offrono molto dal punto di vista naturalistico, sono la periferia dell’impero, accusano più di altri territori l’impatto della crisi economica e dello stravolgimento che il mondo sta subendo per via delle nuove tecnologie. Ogni anno in Valle sparisce un negozio, chiude un bar. L’attività commerciale dei miei genitori, nella piazza di Vinadio, è chiusa ormai da anni: in quel locale ci sono cresciuto, tornavo sempre, anche quando studiavo in giro per il mondo. È un pezzo di vita del paese lungo 50 anni che è scomparso, e che probabilmente non tornerà più.

Ma la valle “dove non c’è niente”, se nel breve periodo dovrà contrastare spopolamento e abbandono, in prospettiva potrà tornare un territorio ambito. Oggi, in un mondo che va avanti veloce, la montagna è diventata toccata e fuga, non c’è tempo, non ci sono soldi. La gente cerca le vallate dove c’è qualcosa, dove c’è turismo, brand, come la Valle d’Aosta o il Trentino.

Ma ci vuole pazienza, la valle “dove non c’è niente”, col passare del tempo, diventerà un valore, in un mondo sempre più affollato, in cui tutto è sempre più omologato. Nella Bay di San Francico è difficile vivere, siamo uno addosso all’altro, con costi allucinanti, e allora uno pensa ai posti dove “non c’è niente”, che sono sempre più rari, e acquisiscono valore.

E il cambiamento climatico poi spingerà la gente verso le montagne, per sopravvivere.

Il turismo nel frattempo diventa sempre più sofisticato, sempre più alla ricerca di posti dove “non c’è niente”, e la Valle Stura rinascerà. A lungo termine, non ho dubbi, questi posti verranno riscoperti e valorizzati. Nel frattempo più rimangono nascosti e protetti e meglio è.

Oggi se dovessi investire lo farei in Valle, per i miei figli, comprerei un pezzo di terra, una casa, rileverei un’attività che magari in futuro acquisirà più valore di quelle nell’affollatissima California.

Ogni volta che porto degli amici americani in Italia, vanno a visitare Firenze, Venezia, in Provenza, sul Lago di Como dove c’è George Clooney, in Svizzera. Poi vengono a trovarmi a Vinadio e al loro ritorno raccontano che la Valle Stura è stata la parte più bella della loro vacanza. Una valle incontaminata, bella così. Apprezzano la nostra cucina, li porto da Bartolo o da Augusto, vedono le mucche al pascolo, parlano con il pastore.

Con la strategia giusta, proposte interessanti e un marketing dedicato la Valle Stura dove “non c’è niente” diventerà il centro del mondo.

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